lunedì 30 marzo 2020

DIARIO DI UNA QUARANTENA – GIORNO 27



Caro diario,
siamo giunti al ventisettesimo giorno di quarantena, non pensavamo di dirlo mai, ma abbiamo voglia di tornare a scuola. Inizialmente davamo per scontato questa situazione, ci sembrava un “gioco” che si sarebbe presentato velocemente nelle nostre vite per poi andarsene completamente, ma non è stato così … dopo tutto questo tempo ci rendiamo conto delle cose che ci mancano.
In questo periodo abbiamo deciso di allontanarci dalla felicità materiale ed abbiamo capito che la vera felicità, quella che conta davvero, è nelle piccole cose, nelle persone, nella famiglia, negli amici e negli abbracci.
Spesso perdiamo la cognizione del tempo e non sappiamo nemmeno che giorno è, chiusi in casa si perde il senso del tempo.
Negli ultimi giorni, oltre a studiare, guardare serie Netflix, film e parlare con gli miei amici attraverso chiamate, videochiamate o chat, abbiamo avuto modo di riscoprire il valore della famiglia. Ma ci sentiamo soli, parecchio … ci annoiamo e non sappiamo cosa fare.
È davvero difficile restare a casa, abbiamo tantissima voglia di uscire e stare a contatto con le persone. A volte capita di abbattermi e di non riuscire a fare nulla, abbiamo paura delle conseguenze di questo Coronavirus. Ci mancano il calore fisico delle braccia di un amico che ti stringono forte in un abbraccio quando qualcosa non va e ci manca persino la scuola, quel luogo tanto odiato da molti in cui si conoscono persone fantastiche, gli amici.
Ci mancano gli occhi dei nostri amici, quegli sguardi reali che non celano nessuna bugia.
Ci manca la voce calda nei nostri compagni, quella voce avvolgente che ci tranquillizza e ci fa tornare il sorriso, ci mancano gli abbracci, i momenti passati insieme, le risate che ci facevamo quando uscivamo e soprattutto ci mancano i momenti in cui sembrava che il mondo cadesse a pezzi sulle nostre spalle e lì pronti c’erano i nostri amici a sostenerci e a farci continuare a camminare.
Sono nei momenti come questi che ci rendiamo conto dei meravigliosi amici che abbiamo, loro sono tutto per me, sono la mia seconda famiglia e mi mancano. Vorrei poterli abbracciare e stringerli forte a me per un’altra volte, per l'ultima volta.  È difficile stare lontano da chi vorresti sempre avere vicino e ne siamo consapevoli solo ora che non possiamo nemmeno sfiorarli.
Ci sembra di vivere in una maledizione data all'essere umano, quella macchina perfetta che nota in altri solo le imperfezioni, facendole passare per difetti senza dar valore ai pregi e alle qualità della diversità. Sembra una punizione data all'uomo per il suo carattere avaro e il suo cuore che diventa sempre più freddo lasciando alle spalle la generosità, la gentilezza, sembra una penitenza per il nostro egoismo, per tutta la crudeltà e le discriminazioni che girano nel mondo.
Tutto questo un po' ci spaventa, abbiamo paura di non tornare più alle nostre abitudini e alla nostra routine giornaliera, è forte la paura di non vedere più le persone a cui vogliamo bene e di non poter più dare e ricevere abbracci.
Speriamo che questa situazione finisca presto... abbiamo voglia di abbracciare il mondo intero!
Restiamo a casa per abbracciarci domani, siamo forti e uniti anche distanti!

A presto amico mio, tanti saluti! 
Con affetto Maria, Natasha, Martino, Fabiana e Francesco