mercoledì 24 marzo 2021

 

#700DANTE

LUOGHI, PERSONAGGI, PAROLE

 

Quali luoghi reali si incontrano nella Divina Commedia? Riconosciamo personaggi storici? E quali sono i vocaboli della lingua italiana coniati da Dante e arrivati fino ai giorni nostri? Ve li presentiamo nel nostro percorso digitale per celebrare insieme i 700 anni dell'anniversario della morte di Dante.

Oggi iniziamo dal Canto I dell’Inferno. In esso si descrive la “selva oscura”. Luogo molto vicino a noi. Sapevate che la selva oscura dove si ritrovò Dante era il bosco che circonda il lago d’Averno? Esattamente! L’ingresso all’Ade si trova nei Campi Flegrei e non lo sostenevano solo i Greci, lo confermò anche Galileo Galilei dopo attenti calcoli matematici

Inferno, Canto I, VV. 1-12

Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.                                           3

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!                                      6

Tant’è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,
dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.                                9

Io non so ben ridir com’i’ v’intrai,
tant’era pien di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai.    

 

Parafrasi

A metà del percorso della vita umana (all'età di 35 anni), mi ritrovai per una oscura foresta, poiché avevo smarrito la giusta strada.

Ahimè, è difficile descrivere com'era quella foresta, selvaggia, inestricabile e tremenda, tale che al solo pensiero fa tornare la paura.

È così spaventosa che la morte lo è poco di più: ma per descrivere il bene che vi trovai dentro, dirò quali altre cose ho visto in essa.

Non sono in grado di spiegare come vi sia entrato, tanto ero pieno di sonno nel momento in cui lasciai la giusta strada.    

 



Chi accompagnerà Dante in un viaggio così pericoloso? Non poteva che essere Virgilio, il poeta latino che rappresenta la luce della Ragione umana, colui che guida gli uomini al bene. Ancora una volta sentiamo vicino il legame con il territorio campano. Infatti, la tomba del sommo poeta è custodita nel parco che prende il suo nome alle pendici orientali del promontorio di Posillipo: il parco Virgiliano di Napoli.

Versi 61 - 69

Mentre ch’i’ rovinava in basso loco,
dinanzi agli occhi mi si fu offerto
chi per lungo silenzio parea fioco.                                  63

Quando vidi costui nel gran diserto,

«Miserere di me,» gridai a lui,
«qual che tu sii, od ombra od omo certo!»                   66

Rispuosemi: «Non omo, omo già fui,
e li parenti miei furon lombardi,
mantoani per patria ambedui.  

Parafrasi

Mentre io scivolavo a valle, verso la foresta, apparve davanti ai miei occhi qualcuno che non riuscivo a vedere bene per la penombra.

Quando vidi costui nel luogo deserto, gli gridai: «Abbi pietà di me, chiunque tu sia, un'anima o un uomo in carne e ossa!»

Mi rispose: «No, non sono un uomo, lo sono già stato, e i miei genitori furono della Lombardia, entrambi nativi di Mantova.
  


Qual è uno dei vocaboli tutti danteschi di questo canto? Lonza. Dante nella Commedia indica con questo termine la prima fiera che gli va incontro nella selva oscura, considerata simbolo del vizio della lussuria e identificata dai commentatori di volta in volta con la lince, il ghepardo o il leopardo, come pare più probabile data la pelle coperta di macchie. Anche la lonza che indica il taglio di carne che compriamo oggi dal macellaio o dal salumiere è parola usata da Dante in una delle sue Rime.

 

Versi 31 – 36

Ed ecco, quasi al cominciar de l’erta,
una lonza leggiera e presta molto,
che di pel macolato era coverta;                                     33

e non mi si partia dinanzi al volto,
anzi ’mpediva tanto il mio cammino,
ch’i’ fui per ritornar più volte vòlto.                                   36

Parafrasi

Ed ecco che apparve, quasi all'inizio della salita, una lonza snella e molto agile, ricoperta di pelo maculato;

e non si allontanava di fronte a me, anzi, impediva a tal punto il mio cammino che io pensai più volte di tornare indietro.


 

Se vi è piaciuto il nostro lavoro e volete approfondire autonomamente potete leggere e commentare i nostri lavori sul blog “La voce agli studenti”

Link sitografici di riferimento:

https://divinacommedia.weebly.com

https://it.pearson.com/aree-disciplinari/italiano/dante-alighieri-700.html#occhi

 

mercoledì 10 marzo 2021

Giornata internazionale dei diritti delle donne

 




In occasione dell’8 marzo, giorno in cui si riflette sulla parità di genere e si esalta particolarmente la figura femminile, ci sentiamo in dovere di porgere i ringraziamenti ad alcune donne che hanno fatto parte della nostra vita da sempre, alcune che lo sono entrate in un secondo momento e a quelle che non abbiamo avuto la possibilità e la fortuna di sentire parlare di loro quando erano ancora in vita, ma grazie a ciò che hanno fatto sono meritevoli di essere ricordate e ringraziate.

Ringraziamo le nostre nonne e le nostre zie per essersi sempre prese cura di noi e le nostre mamme, che oltre ad essere tale sono per noi amiche e punto di riferimento.

Ringraziamo le nostre professoresse, perché si comportano come mamme con tutti noi alunni ed oltre ad insegnarci le loro materie con amore, ci insegnano molte cose riguardo alla vita.

Ringraziamo le nostre amiche, per essere sempre presenti ed attive nella nostra vita

Ed infine ringraziamo tutte le donne famose come Rita Levi Montalcini, Coco Chanel e molte altre per aver combattuto per le donne e per aver rivoluzionato la storia.

“Le donne” della III B