mercoledì 24 febbraio 2021

 

GIORNATA DEL RICORDO


Il 10 febbraio, in occasione della “Giornata del ricordo” abbiamo condotto delle riflessioni e degli approfondimenti per comprendere meglio cosa sono le foibe, e come è potuto avvenire qualcosa di così devastante per il genere umano.

Di seguito riportiamo in un testo poetico le nostre emozioni a riguardo.


Si prendevano per mano 

non per segno di amicizia 

ma chi veniva ucciso 

si trascinava tutti gli altri 

nell’abisso dell’angoscia 

in quella fossa di persone e di terra 

Le urla c’erano, ma nessuno riusciva 

a sentirla per la lontananza  il perché.

La colpa: “essere italiani”. 

Alle generazioni future 

i sopravvissuti ricordano 

il dolore e l’onore di chi fu. 

Classe III B


martedì 2 febbraio 2021

SI torna tra i banchi di scuola ... Rientro in sicurezza?

 


25 gennaio 2021

 

Finalmente – dopo così tanto tempo che sembra un’eternità – si rientra a scuola! Ritornare è stata un’emozione unica anche se è un po’ difficile, poiché ci sono tante restrizioni che, anche se giuste, sono pesanti da applicare.

Se pensiamo solo alle attività didattiche è stata una salvezza. In DDI non riuscivamo più a seguire con interesse ed eravamo pieni di ansie e paure. Appena rientrati in aula ci siamo tranquillizzati: l’entusiasmo era paragonabile al primo giorno di scuola! È stato bellissimo rivedere i nostri amici ed anche i professori ci hanno accolto con tanto affetto.

L’emozione del rientro è stata accompagnata da tanta agitazione, la paura di essere in classe con così tante persone c’è, il Covid non è finito ed il pensiero che qualche nostro compagno possa essere contagiato e, di conseguenza, possa contagiare anche noi ci crea molte preoccupazioni. Il rientro a scuola in sicurezza fa a cazzotti con la nostra indole di adolescenti, di oppositori e sostenitori del “tutto contro tutto”. In classe ci sono gli insegnanti che ci ricordano cosa significa essere in sicurezza, e poi? Fuori siamo in grado di non creare assembramenti? Di rispettare regole igieniche e di sicurezza? Non sempre è così e questa è proprio la maggior paura degli alunni. Subire il contagio non perché la scuola noi sia sicura, ma perché non si è in grado di acquisire una regola del vivere civile ed applicarla sia in classe che fuori.

Ma al rientro sono tutti favorevoli? Evidentemente no se diversi comitati di genitori, riuniti nei modi più disparati – anche semplicemente con gruppi Facebook – hanno prodotto ricorsi di varia natura al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale). I tormentoni continui sono “rientriamo subito” … “chiudiamo tutto” … ma come si giunge ad un compromesso? Qual è la cosa giusta? Di sicuro noi studenti non abbiamo alcun dubbio! In classe è la cosa migliore, maggiore socializzazione, lezioni meno stressanti e più dinamiche. In completa sincerità a casa noi alunni siamo consapevoli che lo studio sia più superficiale, si può evitare tranquillamente la lezione di materie “non desiderate” … non fingete che non sia così: tutti almeno una volta hanno usato la scusa della linea per non seguire la lezione solo perché mancava la voglia!

Purtroppo non è solo un problema di negligenza, con la didattica a distanza abbiamo la sensazione di essere diventati tutti delle macchine, non si può interagire con i compagni, non una parola con i docenti che non riguardi strettamente la lezione, una pausa che spesso alcuni di noi – essendo da soli a casa – passano a ripassare le materie delle ore seguenti. Con la DDI la giornata è monotona, si perde il gusto e la voglia di andare a scuola, di vedere le facce sorridenti di compagni, professori e collaboratori e non si riesce più a provare il brivido, la paura delle interrogazioni o delle verifiche, quella paura che spesso è la spinta per ognuno di noi per studiare di più. Tuttavia, è giusto anche dire che considerata la situazione la didattica a distanza era l’unica via praticabile, in questo modo i docenti non ci hanno privato del diritto allo studio. L’istruzione è fondamentale certo, ma anche la salute, è questo il bivio che non ci fa stare tranquilli. Sono troppi i “sé” …

SE tutti rispettassimo le regole FORSE le cose andrebbero diversamente …

SE i luoghi pubblici (scuole, mezzi di trasporto, locali, negozi) fossero davvero igienizzati FORSE vivremo più sicuri…

SE tutto tornasse come prima FORSE non avremmo più paura di avvicinarci l’uno all’altro…

Potremmo continuare all’infinito, ma purtroppo molti di questi dubbi non avranno risposta. Siamo favorevoli alla riapertura delle scuole, ma la vorremmo reale, senza mascherina, senza distanze, con i lavori di gruppo, i progetti, con la possibilità di poter riabbracciare i nostri compagni (o magari dargli uno spintone!) e guardare da vicino i professori, invece di rimanere per sei ore come dei burattini nei nostri banchi. Questa situazione ci ha fatto apprezzare quello che prima non capivamo, l’importanza della scuola, dell’amicizia, il senso di libertà.

Gli sguardi di tutti noi, che spesso emergono di più con la mascherina che nasconde parte del volto, sono spenti, persi, ma non dobbiamo perdere la speranza, con la somministrazione del vaccino, in un tempo non molto lontano, torneremo a vivere come prima e allora sì che ci piacerà la scuola!

 

Classe III A