25 gennaio 2021
Finalmente
– dopo così tanto tempo che sembra un’eternità – si rientra a scuola! Ritornare
è stata un’emozione unica anche se è un po’ difficile, poiché ci sono tante
restrizioni che, anche se giuste, sono pesanti da applicare.
Se
pensiamo solo alle attività didattiche è stata una salvezza. In DDI non
riuscivamo più a seguire con interesse ed eravamo pieni di ansie e paure.
Appena rientrati in aula ci siamo tranquillizzati: l’entusiasmo era
paragonabile al primo giorno di scuola! È stato bellissimo rivedere i nostri
amici ed anche i professori ci hanno accolto con tanto affetto.
L’emozione
del rientro è stata accompagnata da tanta agitazione, la paura di essere in
classe con così tante persone c’è, il Covid non è finito ed il pensiero che
qualche nostro compagno possa essere contagiato e, di conseguenza, possa
contagiare anche noi ci crea molte preoccupazioni. Il rientro a scuola in
sicurezza fa a cazzotti con la nostra indole di adolescenti, di oppositori e
sostenitori del “tutto contro tutto”. In classe ci sono gli insegnanti che ci
ricordano cosa significa essere in sicurezza, e poi? Fuori siamo in grado di
non creare assembramenti? Di rispettare regole igieniche e di sicurezza? Non
sempre è così e questa è proprio la maggior paura degli alunni. Subire il
contagio non perché la scuola noi sia sicura, ma perché non si è in grado di
acquisire una regola del vivere civile ed applicarla sia in classe che fuori.
Ma
al rientro sono tutti favorevoli? Evidentemente no se diversi comitati di genitori,
riuniti nei modi più disparati – anche semplicemente con gruppi Facebook –
hanno prodotto ricorsi di varia natura al TAR (Tribunale Amministrativo
Regionale). I tormentoni continui sono “rientriamo subito” … “chiudiamo tutto”
… ma come si giunge ad un compromesso? Qual è la cosa giusta? Di sicuro noi
studenti non abbiamo alcun dubbio! In classe è la cosa migliore, maggiore
socializzazione, lezioni meno stressanti e più dinamiche. In completa sincerità
a casa noi alunni siamo consapevoli che lo studio sia più
superficiale, si può evitare tranquillamente la lezione di materie “non
desiderate” … non fingete che non sia così: tutti almeno una volta hanno usato
la scusa della linea per non seguire la lezione solo perché mancava la voglia!
Purtroppo
non è solo un problema di negligenza, con la didattica a distanza abbiamo la
sensazione di essere diventati tutti delle macchine, non si può interagire con
i compagni, non una parola con i docenti che non riguardi strettamente la
lezione, una pausa che spesso alcuni di noi – essendo da soli a casa – passano
a ripassare le materie delle ore seguenti. Con la DDI la giornata è monotona,
si perde il gusto e la voglia di andare a scuola, di vedere le facce sorridenti
di compagni, professori e collaboratori e non si riesce più a provare il
brivido, la paura delle interrogazioni o delle verifiche, quella paura che
spesso è la spinta per ognuno di noi per studiare di più. Tuttavia, è giusto
anche dire che considerata la situazione la didattica a distanza era l’unica
via praticabile, in questo modo i docenti non ci hanno privato del diritto allo
studio. L’istruzione è fondamentale certo, ma anche la salute, è questo il
bivio che non ci fa stare tranquilli. Sono troppi i “sé” …
SE
tutti rispettassimo le regole FORSE le cose andrebbero diversamente …
SE
i luoghi pubblici (scuole, mezzi di trasporto, locali, negozi) fossero davvero
igienizzati FORSE vivremo più sicuri…
SE
tutto tornasse come prima FORSE non avremmo più paura di avvicinarci l’uno
all’altro…
Potremmo
continuare all’infinito, ma purtroppo molti di questi dubbi non avranno
risposta. Siamo favorevoli alla riapertura delle scuole, ma la vorremmo reale,
senza mascherina, senza distanze, con i lavori di gruppo, i progetti, con la
possibilità di poter riabbracciare i nostri compagni (o magari dargli uno
spintone!) e guardare da vicino i professori, invece di rimanere per sei ore
come dei burattini nei nostri banchi. Questa situazione ci ha fatto apprezzare
quello che prima non capivamo, l’importanza della scuola, dell’amicizia, il
senso di libertà.
Gli
sguardi di tutti noi, che spesso emergono di più con la mascherina che nasconde
parte del volto, sono spenti, persi, ma non dobbiamo perdere la speranza, con la
somministrazione del vaccino, in un tempo non molto lontano, torneremo a vivere
come prima e allora sì che ci piacerà la scuola!
Classe III A
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