UN PONTE PER TERABITHIA (CLASSI PRIME)
Il
film “Un ponte per Terabithia” parla di un ragazzo che viveva con i suoi
genitori e quattro sorelle. Lui era un ragazzo molto dolce, gli piaceva
disegnare e correre. Jess (questo è il nome del protagonista) si trova ad
affrontare un periodo difficile per sé e per la sua famiglia, a causa di
difficoltà economiche. Tutto questo lo porta a perdere la fiducia in sé stesso
e ad essere preso di mira dai suoi compagni “bulli”. Quell’anno però arriva a
scuola una nuova alunna “Leslie” che appare subito una ragazza molto dolce e
sensibile. Quel giorno ci fu anche una gara di corsa, e purtroppo Jess ebbe una
disavventura per colpa delle sue scarpe vecchie, motivo di derisione da parte
di tutti. Il ragazzo si impegnò al massimo e anche se era in vantaggio su tutti
non riuscì a vincere la gara perché la nuova arrivata Leslie, all’ultimo
minuto, gli strappò il titolo. Con il passare dei giorni Jess e Leslie
diventano amici e decidono di esplorare i dintorni, fino ad arrivare al bosco,
raggiungibile solo attraversando un pericoloso torrente. I due amici chiamano
quel posto Terabithia e riescono anche a sistemare una vecchia casetta su di un
albero. Da quel giorno la loro vita cambia, si recano a Terabithia ogni volta
che possono, è il loro luogo segreto e, soprattutto, è dove possono essere
liberamente sé stessi, dando sfogo alla fantasia inventandosi delle storie
meravigliose.
Cercano di recarsi tutti i giorni a Terabithia e la loro amicizia è
sempre più forte. Un giorno però Jess manca all’appuntamento perché impegnato
con la professoressa e Leslie da sola va incontro al suo triste destino. Tutto
quello che ne consegue è un momento drammatico ed inspiegabile che però dà la
possibilità a Jess di scoprire che tante persone gli sono vicine e gli vogliono
bene. Troverà il modo di reagire in nome dell’amicizia per Leslie e si
impegnerà ad aprire il suo cuore a tutti, partendo dalla propria sorellina.
Una storia commovente e divertente che, attraverso espedienti fantasiosi
e inusuali ci permette di riflettere sui rapporti quotidiani che instauriamo
con famiglia, compagni di classe e professori.
Roberto Russo, I A
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